Diversi eventi che si sono succeduti negli ultimi mesi evidenziano la necessità di una rete neutrale e di un Internet libero: la condanna di diversi membri di The Pirate Bay e, a livello locale, a Taringa, l'assedio di WikiLeaks o alla Legge di Sinde e le sue copie nel resto del mondo. Con questo terreno fertile, non c'è da meravigliarsi se alcuni postulati iniziano a mettersi in discussione, come la gestione del root server DNS. |
Attualmente, il server root è gestito da ICANN, ente che spesso cede alle pressioni del governo statunitense, che in più occasioni ha ordinato di eliminare i DNS di alcuni siti che avevano pubblicato link a contenuti protetti da copyright. Qualcosa di simile accade con i diversi NIC a livello locale. Pertanto, sono state messe in atto alcune iniziative per fornire alla rete un servizio DNS alternativo che sia indipendente dai governi e dall'ICANN stesso e dai NIC locali.
El proyecto P2P-DNS, che è ancora molto green, mira a realizzare una rete non censurata e totalmente indipendente. L'idea è di fuggire dall'attuale sistema centralizzato e scommettere su un'architettura distribuita, basata su BitTorrent, e in cui la sicurezza sarà garantita dalla firma delle trasmissioni.
In ogni caso, questa iniziativa va presa con una certa cautela, poiché, anche se viene sviluppato un sistema DNS alternativo, ciò non implica che venga implementato dall'oggi al domani, poiché è necessario valutare fattori come il tempo di implementazione, il velocità di risposta, enormi sfide e problemi di sicurezza che potrebbe portare e, in definitiva, prestazioni.
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fonte: World Network